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Il mio salone è cominciato all’alba del secondo giorno della manifestazione, ad accogliermi una Genova coperta di grigio che tuttavia, almeno dalle impressioni iniziali e finali, sembrerebbe aver registrato anche un affluenza maggiore rispetto all’apertura del 30 settembre.
Un Salone che oltre ad un ottimismo generale – ma oserei dire anche di speranze – ha potuto offrire anche molte novità sia sul versante delle imbarcazioni nonché delle aziende specializzate sul segmento degli apparati e dei prodotti dedicati al diporto.
Tra queste aziende produttrici è interessante per esempio citare le novità della FURUNO che al salone ha presentato ben 6 prodotti – novità. Tra queste, ad esempio, il NavNet TZtouch2 un apparato multifunzione –touch – predisposto per la visualizzazione delle info strumentali di radar, fish finder, chart plotter, meteo, camera, strumenti e dati di navigazione.
Non sono mancate di certo anche delle interessanti novità per quanto riguardano i cantieri: dai natanti alle imbarcazioni, sia a vela che a motore alcuni costruttori hanno presentato alcune interessanti innovazioni e novità.
Mentre per i sogni più “raggiungibili” e, per fare un esempio, interessante la novità del giovane cantiere AQA di Fiumicino che ha presentato e proposto al Salone il suo AQA 35 un motoscafo sportivo di 11.90 metri.
Non di secondario interesse è l’area dedicata alla Volvo Ocean Race dove è stato allestito un’interessante spaccato dell’unità che recentemente ha concluso la seguitissima traversata oceanica a tappe. Per quanto riguardano le prove in mare diverse sono state le imbarcazioni che hanno lasciato temporaneamente gli ormeggi al fine di testare e far conoscere agli aspiranti armatori alcune novità dell’evento.
Nei padiglioni coperti, a prescindere anche dalle novità di molti operatori, si deve comunque riconoscere, oltre ad una sostenuta presenza di pubblico, anche una piacevole “aria” di curiosità ed interesse da parte degli stessi visitatori per i molti prodotti presenti alla manifestazione.
E’ chiaramente azzardato, nonché prematuro, dare giudizi. Tuttavia oramai al terzo giorno di manifestazione si potrebbe asserire che, quantomeno, non si viva una situazione di completo stallo…
A quanto suddetto, non in ultimo ad onore di verità, è pur vero che molti cantieri hanno detto, senza mezzi termini, che se comunque non si compra sarebbe difficile esprimere pareri positivi – di natura economica -  se le barche non vengono comunque acquistate. Parere certamente ovvio e sacrosanto ma che inequivocabilmente punta sulla praticità: la sola affluenza – in termini numerici – non può certamente tradursi nell’effettivo raggiungimento dello scopo economico, ovvero la stessa vendita.
Certamente le iniziative di respiro normativo – politico potrebbero, in parte, cercare di rimediare all’eutanasia coscienziosa fatta dal 2011 dal governo Monti il quale, come sappiamo bene, diede l’ultimo colpo di grazia al settore.
Naturalmente – è inutile nasconderselo – senza un serio e coscienzioso cambiamento, soprattutto culturale, sarà difficile non solo risalire la china, ma soprattutto confrontarsi con le realtà europee, e britanniche in particolare, che da secoli fanno sia dello Shipping che dello Yachting settori industriali che oltre d’essere d’eccellenza sono veri e propri fari normativi, formativi ed esperienziali nel panorama marittimo internazionale.
Le potenzialità umane e professionali il paese sicuramente le possiede, sarà l’anno del risveglio?
La speranza è che sia cosi, per tutti, e non solo per la Nautica.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
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