Il flagging out, altro non è che il processo che porta un armatore, al fine di ridurre i complessivi costi di gestione dell’unità, a ricercare registri navali più competitivi rispetto a quelli nazionali.

Da alcuni anni anche nel settore diportistico si assiste a quello che in economia marittima si definisce flagging out. Tale fenomeno, nato nello shipping, altro non è che il processo che porta un armatore, al fine di ridurre i complessivi costi di gestione dell’unità, a ricercare registri navali (o bandiere) che possano permettere una congrua riduzione delle voci di costo e spesa riferite, ad esempio, ad assicurazioni, equipaggi ed imposte.
Ma i vantaggi possono solo ridursi ad un mero risparmio economico? Assolutamente no.
Da tempo nelle attività del nostro studio, sforzandoci di ricercare ed indirizzare i nostri clienti nella migliore scelta che tenga anche conto di tutti aspetti, sia di natura tecnica che amministrativa, la disamina per una buona individuazione del registro non è certo pratica di facile risoluzione.
Infatti nella scelta armatoriale è importante, anzitutto, individuare l’uso a cui è destinata l’unità (diporto puro o commerciale) e soprattutto l’area di abituale esercizio nonché l’usuale ubicazione del porto ove l’unità solitamente ha la sua base. Individuati tali aspetti, che rappresentano senz’altro fattori di non secondaria importanza, il focus dovrebbe andare verso gli elementi riferiti ai costi di manutenzione e riparazione per poi passare, nella stessa fase, alle voci di costo per l’equipaggio, carico fiscale, bunker e ai costi di gestione per eventuali strutture c.d. di terra.
Avviata una seria e dettagliata considerazione in riferimento ai suddetti argomenti, si dovrà, infine, valutare opportunamente il fattore economico-finanziario, proprio di quel determinato armatore, in quanto stabilite scelte, verso specifici registri, possono, in modalità assai differenti, portare sia facilitazioni che svantaggi in merito anche agli aspetti sia di respiro finanziario che ipotecario.
Infine ma non in ordine di importanza, elemento altrettanto rilevante è quello relativo all’assicurazione dell’unità.

 

Qui è bene sapere, sempre facendo le dovute eccezioni, che nell’ottica della determinazione e quotazione del premio, le assicurazioni, considerando tra i molti aspetti, anche la bandiera, terranno in debita considerazione anche i seguenti fattori:
Se quel registro effettua ispezioni di sicurezza prima dell’iscrizione dell’unità, non rilasciando perciò certificati ad interim prima di averla visionata.
Esercitano in prima persona l’amministrazione del Registro (es. Isle of Man) ed offrono garanzia di un reale controllo sulle condizioni della nave. Presentano una performance di risultato delle ispezioni PSC migliore della media. Aggiungendo a queste considerazioni anche l’accortezza di far periziare l’unità anche da un proprio perito, al fine di determinarne il congruo valore ai fini assicurativi, certamente si creeranno tutte le condizioni, almeno per quanto riguarda l’aspetto assicurativo, per ottenere la miglior quotazione possibile nei confronti del contraente.

 

Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
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1 luglio 2015

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